Terza e ultima tappa del nostro viaggio alla scoperta dell’INCI.
Nel primo articolo ti ho presentato il suo sistema complesso di norme e nomi, nel secondo ti ho spiegato tutto quello che l’INCI non ti dice e perché decifrare una lista ingredienti non basta per valutare la bontà di un cosmetico.
Arrivata fin qui starai pensando: “Se leggo l’INCI, e non lo capisco, non posso giudicare, e se provo a decifrarlo non posso essere sicura della qualità degli ingredienti, quindi con la lista INCI… che ci faccio? Forse è meglio che non la legga affatto!”
Tranquilla l’INCI ha pur sempre la sua utilità e importanza.
Cosa ti dice l’INCI?
Sai che esistono degli strumenti che aiuterebbero a decifrarlo?
Quali sono gli elementi chiave per capire la qualità di un prodotto?
Seguimi, ti spiego tutto
Clicca su “Read More” per leggere l’articolo completo
Nel primo articolo ti ho presentato il suo sistema complesso di norme e nomi, nel secondo ti ho spiegato tutto quello che l’INCI non ti dice e perché decifrare una lista ingredienti non basta per valutare la bontà di un cosmetico.
Arrivata fin qui starai pensando: “Se leggo l’INCI, e non lo capisco, non posso giudicare, e se provo a decifrarlo non posso essere sicura della qualità degli ingredienti, quindi con la lista INCI… che ci faccio? Forse è meglio che non la legga affatto!”
Tranquilla l’INCI ha pur sempre la sua utilità e importanza.
Cosa ti dice l’INCI?
Sai che esistono degli strumenti che aiuterebbero a decifrarlo?
Quali sono gli elementi chiave per capire la qualità di un prodotto?
Seguimi, ti spiego tutto
Clicca su “Read More” per leggere l’articolo completo
A cosa può essere utile l’INCI
Cosa può dirti la lista degli ingredienti? Di seguito trovi alcune informazioni che può fornirti.
La qualità del cosmetico dipende però dalla competenza del formulatore, dalla scelta della qualità degli ingredienti, dal tipo di pelle a cui è destinato, dalla serietà ed esperienza dell’azienda, dal tipo di informazioni che si danno al consumatore, dalle eventuali certificazioni. Un buon cosmetico è l’insieme di tutte queste caratteristiche e molto altro ancora, e non dipende solo dall’INCI!
Cosa può dirti la lista degli ingredienti? Di seguito trovi alcune informazioni che può fornirti.
- Dato che gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente rispetto alla quantità, l’elenco INCI ci può dare delle “indicazioni di massima” sulla qualità generale del prodotto. Ad esempio, se un ingrediente pregiato (ad es. un olio biologico) si trova nelle prime posizioni, ci sono buone probabilità che il cosmetico sia stato realizzato con criterio.
- L’indicazione di tutti gli ingredienti, inclusi gli allergeni del profumo, è utile nel caso tu abbia un'allergia o una sensibilità specifica a un ingrediente per capire velocemente se il prodotto lo contenga o meno.
CONSIGLIO: se acquisti un prodotto mai usato prima, ti suggerisco di conservare la scatola esterna per qualche giorno (dove è scritto l’INCI) in modo da averlo a portata di mano nel caso in cui si dovesse scatenare un’allergia improvvisa (evento raro ma può accadere durante le prime applicazioni) così il medico può risalire alla sostanza che l’ha provocata. - Attraverso alcuni ingredienti chiave presenti nella lista INCI, puoi farti un’idea su quali benefici potrà darti quel prodotto che stai acquistando (senza ovviamente fornire il quadro completo di come il cosmetico agirà sulla nostra pelle).
Per esempio, la presenza di un alfa-idrossiacido suggerisce un’azione esfoliante chimica; un peptide potrebbe dare un effetto lifting; mentre l’acido ialuronico suggerisce che il prodotto sarà un idratante a lunga durata.
La qualità del cosmetico dipende però dalla competenza del formulatore, dalla scelta della qualità degli ingredienti, dal tipo di pelle a cui è destinato, dalla serietà ed esperienza dell’azienda, dal tipo di informazioni che si danno al consumatore, dalle eventuali certificazioni. Un buon cosmetico è l’insieme di tutte queste caratteristiche e molto altro ancora, e non dipende solo dall’INCI!
Strumenti e app per leggere l’INCI: proprietà e limiti
Per una persona comune, senza una specializzazione in chimica cosmetologica o simile, può essere molto difficile comprendere il significato dei nomi INCI e le proprietà delle sostanze elencate.
Cos’è l’identità chimica dell’ingrediente? Come l’ingrediente viene prodotto? Perché viene usato? Perché ha certi effetti sulla pelle? Perché si usa in una certa quantità? Come si “equilibra” con le altre sostanze della formulazione? Qual è il suo impatto ambientale?
Il mal di testa per lo sforzo cognitivo è assicurato e le risposte non le troverai nell’etichetta che stai leggendo.
Tutto ciò potrebbe apparire, in prima battuta, demoralizzante, ma non voglio arrivare a dire che la comprensione di un cosmetico debba essere lasciata esclusivamente ai tecnici, anche perché come consumatori abbiamo il diritto di sapere cosa stiamo utilizzando.
Internet può darci una mano, ma per non incappare in informazioni poco veritiere e infondate, dobbiamo sapere cosa cercare e dove.
Lo strumento più importante e veritiero è il database europeo ufficiale degli INCI, dove è possibile trovare le informazioni di base su un ingrediente, incluse eventuali limitazioni d’uso e l’opinione del Comitato Scientifico sulla sicurezza dei cosmetici (SCCS).
Esistono altri strumenti “privati” nati allo scopo di offrire agli utenti un modo semplice per valutare gli ingredienti pur senza avere necessariamente nozioni di chimica cosmetologica. Questa valutazione però si basa su presunti criteri di naturalità o di sostenibilità, e non sulla loro qualità.
Per una persona comune, senza una specializzazione in chimica cosmetologica o simile, può essere molto difficile comprendere il significato dei nomi INCI e le proprietà delle sostanze elencate.
Cos’è l’identità chimica dell’ingrediente? Come l’ingrediente viene prodotto? Perché viene usato? Perché ha certi effetti sulla pelle? Perché si usa in una certa quantità? Come si “equilibra” con le altre sostanze della formulazione? Qual è il suo impatto ambientale?
Il mal di testa per lo sforzo cognitivo è assicurato e le risposte non le troverai nell’etichetta che stai leggendo.
Tutto ciò potrebbe apparire, in prima battuta, demoralizzante, ma non voglio arrivare a dire che la comprensione di un cosmetico debba essere lasciata esclusivamente ai tecnici, anche perché come consumatori abbiamo il diritto di sapere cosa stiamo utilizzando.
Internet può darci una mano, ma per non incappare in informazioni poco veritiere e infondate, dobbiamo sapere cosa cercare e dove.
Lo strumento più importante e veritiero è il database europeo ufficiale degli INCI, dove è possibile trovare le informazioni di base su un ingrediente, incluse eventuali limitazioni d’uso e l’opinione del Comitato Scientifico sulla sicurezza dei cosmetici (SCCS).
Esistono altri strumenti “privati” nati allo scopo di offrire agli utenti un modo semplice per valutare gli ingredienti pur senza avere necessariamente nozioni di chimica cosmetologica. Questa valutazione però si basa su presunti criteri di naturalità o di sostenibilità, e non sulla loro qualità.
Uno dei più conosciuti in Italia è l’Ecobiocontrol che una volta si chiamava Biodizionario: si tratta di una piattaforma web (e oggi anche una app) in cui si inserisce il nome INCI di un ingrediente del prodotto e il sistema restituisce una valutazione di quell’ingrediente. Ma il risultato non consiste, come si potrebbe pensare, in una spiegazione chimica, dermo-cosmetologica o tossicologica di quella sostanza, bensì in un sistema di “semafori” o “pallini” che suggerisce se il contenuto del prodotto sia “sostenibile” per l’ecosistema.. Due pallini verdi indicano che l’ingrediente è “di derivazione vegetale”, un solo pallino verde indica che è “ecocompatibile”, un pallino giallo ci dice che per l’ingrediente “potrebbero esserci limitazioni o dubbi”, un pallino rosso indica che è un ingrediente è “da evitare, per il suo impatto ambientale”, due pallini rossi indicano che è “inaccettabile”, un pallino nero indica che la sostanza è “proibita”.
La logica dell’ecobiodizionario si focalizza soprattutto sull’impatto ambientale dei processi di produzione delle varie sostanze, sulla loro maggiore o minore derivazione da fonti vegetali e rinnovabili, sulla biodegradabilità ed eco-compatibilità del prodotto finito, con un occhio anche agli aspetti tossicologici.
Però occorre fare attenzione: un prodotto con molti pallini rossi non vuol dire che sia tossico o pericoloso! Primo perché per legge tutti i cosmetici sono sicuri (non esistono cosmetici “tossici” visto che, prima dell’immissione in commercio, tutti i cosmetici devono superare una valutazione di sicurezza), secondo perché i pallini si riferiscono alla naturalità e all’impatto ambientale, non a quanto siano buoni o meno sulla pelle.
Ad esempio un ingrediente a pallino rosso (cioè poco rispettoso dell’ecosistema) può essere ben tollerato dalla pelle (es. la paraffina), mentre un ingrediente con doppio pallino verde (cioè naturale ed ecocompatibile) può essere irritante o sensibilizzante sulle pelli predisposte (es. oli essenziali). Non esiste una correlazione perfetta tra ingrediente naturale e ingrediente sicuro. Molte volte le due cose coincidono, altre volte no.
Il biodizionario Ecobiocontrol può essere uno strumento utile ma lo consiglio più come un punto di partenza che non come criterio per giudicare la qualità di un cosmetico o per conoscere la sua efficacia rispetto al proprio tipo di pelle.
La logica dell’ecobiodizionario si focalizza soprattutto sull’impatto ambientale dei processi di produzione delle varie sostanze, sulla loro maggiore o minore derivazione da fonti vegetali e rinnovabili, sulla biodegradabilità ed eco-compatibilità del prodotto finito, con un occhio anche agli aspetti tossicologici.
Però occorre fare attenzione: un prodotto con molti pallini rossi non vuol dire che sia tossico o pericoloso! Primo perché per legge tutti i cosmetici sono sicuri (non esistono cosmetici “tossici” visto che, prima dell’immissione in commercio, tutti i cosmetici devono superare una valutazione di sicurezza), secondo perché i pallini si riferiscono alla naturalità e all’impatto ambientale, non a quanto siano buoni o meno sulla pelle.
Ad esempio un ingrediente a pallino rosso (cioè poco rispettoso dell’ecosistema) può essere ben tollerato dalla pelle (es. la paraffina), mentre un ingrediente con doppio pallino verde (cioè naturale ed ecocompatibile) può essere irritante o sensibilizzante sulle pelli predisposte (es. oli essenziali). Non esiste una correlazione perfetta tra ingrediente naturale e ingrediente sicuro. Molte volte le due cose coincidono, altre volte no.
Il biodizionario Ecobiocontrol può essere uno strumento utile ma lo consiglio più come un punto di partenza che non come criterio per giudicare la qualità di un cosmetico o per conoscere la sua efficacia rispetto al proprio tipo di pelle.
Esistono anche altre applicazioni per smartphone (INCI Beauty, Yuka, Greenity, ecc.) che tramite una semplice scannerizzazione del prodotto (dell’etichetta o del QR code) ti aiutano a capire se gli INCI sono naturali. Vale lo stesso discorso: si tratta di indicazioni da non prendere come oro colato poiché, come abbiamo detto all’inizio, uno stesso INCI può essere di origine naturale o sintetica. Perciò la risposta di queste app non garantisce né l’efficacia del prodotto, né la naturalità. Può essere giusto un’indicazione di massima, da prendere con le pinze.
Per essere sicuri che il prodotto sia realizzato con autentici criteri di naturalità occorre che sia certificato naturale o biologico. Cerca sulla confezione il bollino COSMOS oppure il bollino NATRUE, i due disciplinari che mi sembrano più seri a livello internazionale perché affidano le verifiche a enti terzi indipendenti. Queste due certificazioni possono rassicurarci sul fatto che il prodotto è realmente sostenibile nel suo complesso e lungo tutta la sua filiera (materie prime, formulazione chimica, processo produttivo, stabilimenti, packaging…). Una certificazione naturale o biologica (NATRUE o COSMOS) al momento rappresenta il più alto livello di certificazione green dei prodotti cosmetici.
Per essere sicuri che il prodotto sia realizzato con autentici criteri di naturalità occorre che sia certificato naturale o biologico. Cerca sulla confezione il bollino COSMOS oppure il bollino NATRUE, i due disciplinari che mi sembrano più seri a livello internazionale perché affidano le verifiche a enti terzi indipendenti. Queste due certificazioni possono rassicurarci sul fatto che il prodotto è realmente sostenibile nel suo complesso e lungo tutta la sua filiera (materie prime, formulazione chimica, processo produttivo, stabilimenti, packaging…). Una certificazione naturale o biologica (NATRUE o COSMOS) al momento rappresenta il più alto livello di certificazione green dei prodotti cosmetici.
Ti ho dato alcuni consigli che spero possano aiutarti a leggere la lista ingredienti di un prodotto con maggior consapevolezza anche se non hai le conoscenze adeguate. Puoi farti dare una mano dallo strumento o applicazione che preferisci, ma tieni a mente che ciascuno di essi ha pur sempre i suoi limiti.
CONSIGLI FINALI:
Ho usato i termini “garanzia” e “sicura” perché queste due scelte rappresentano il livello più alto di affidabilità, al momento. Naturalmente non esisterà mai la sicurezza al 100%.
In conclusione, analizzare ossessivamente la lista ingredienti, anche con l’aiuto delle app, non è la soluzione.
Spero di averti dato le informazioni necessarie per destreggiarti con maggior consapevolezza sul tema INCI. Se hai domande o dubbi, scrivile nei commenti.
Per rimanere sempre aggiornata, seguimi anche sui social.
Un abbraccio!
CONSIGLI FINALI:
- Se vuoi una garanzia di naturalità o di prodotto biologico la scelta migliore che puoi fare è acquistare cosmetici certificati COSMOS o NATRUE .
- Se invece vuoi essere sicura che il prodotto funzioni sulla tua pelle occorre cercare in etichetta la dichiarazione che l’efficacia contro uno specifico inestetismo è testata su volontari attraverso test strumentali sotto controllo dermatologico. Non basta dichiarare che il prodotto è antirughe: le aziende devono provarlo.
Ho usato i termini “garanzia” e “sicura” perché queste due scelte rappresentano il livello più alto di affidabilità, al momento. Naturalmente non esisterà mai la sicurezza al 100%.
In conclusione, analizzare ossessivamente la lista ingredienti, anche con l’aiuto delle app, non è la soluzione.
Spero di averti dato le informazioni necessarie per destreggiarti con maggior consapevolezza sul tema INCI. Se hai domande o dubbi, scrivile nei commenti.
Per rimanere sempre aggiornata, seguimi anche sui social.
Un abbraccio!